andrea g.g. parasiliti parole in pentola

“Parole in pentola. L’identità italiana fra letteratura e cucina”

Carissime e carissimi,

dopo 4 anni e mezzo di lavoro, sono felice di presentarvi *Parole in pentola. L’identità italiana tra letteratura e cucina*, un libro che ho desiderato profondamente e che finalmente prende vita!

Nato dalle mie lezioni fra letteratura, cucina e cultura italiana alla @University of Toronto, questo volume gode della partecipazione di amici, scrittori, giornalisti e docenti straordinari che hanno creduto in questo mio progetto:

– **Massimo Montanari**, pioniere degli studi sul cibo all’Università di Bologna

– **Carlo Ottaviano**, firma Messaggero, già direttore del Gambero Rosso

– **Pietro Frassica**, inventore dei Food Studies alla Princeton University

– **Marisa Fumagalli**, inviata del Corriere della Sera fra inchieste, cultura e fornelli

– **Guido Andrea Pautasso**, studioso delle avanguardie del Novecento (Procuratevi almeno la sua Cucina Futurista e il suo Piero Manzoni!)

– **Dora Marchese**, squisita studiosa e brillante saggista fra Donne dimenticate, fascinazioni Orientali e cibi che hanno fatto l’Unità d’Italia

E infine **Alessio Aletta**, della University of Toronto, fumettologo e pirandellista, compagno di mille battaglie che nell’amaro benedettino ha scoperto il segreto della felicità!

L’editore è Biblohaus, che meglio di così non ci poteva andare… Guardate il suo catalogo per credere, fra chicche librarie e tanto, ma tanto futurismo! Evviva dunque Simone Pasquali che ha creduto e pubblicato questa banda di raffinati buon gustai!

Due parole per ringraziare poi, Antonio Castronuovo, sempre lui… Il Sullodato che nella sua magnanimità si è degnato di scrivermi la Quarta di copertina…

E infine un ringraziamento speciale alla mia Lorenza, che con me ha letto e riletto per tutta l’estate le bozze di questo volume.

PS

Se vi state chiedendo chi sia l’uomo in copertina, è Lui, sì… È proprio Lui… Gioacchino Rossini, il Barbiere di Siviglia ai fornelli. Ritratto nel 1858 da Etienne Carjat.

Evviva i libri, misteriosi contenitori elastici e amabili amanti di ogni sapere e sapore!